Il mal di montagna, o malattia da alta quota, è una condizione che può manifestarsi quando le persone che non sono acclimatate si trovano ad altezze significative. Di solito, i sintomi del mal di montagna iniziano a manifestarsi a partire da una quota di 2.500 metri, tuttavia, alcune persone possono sperimentare sintomi anche a quote leggermente inferiori, a partire da 2.000 metri. Questo non è un fenomeno rigido e dipende da molti fattori, tra cui l’acclimatazione individuale, l’età, la condizione fisica e l’ascensione rapida.
Un punto interessante è che il mal di montagna non discrimina in base all’età o alla forma fisica. Anche atleti ben allenati possono soffrirne. Non c’è un collegamento diretto tra la condizione fisica e la suscettibilità al mal di montagna, perché la chiave sta nella capacità del corpo di adattarsi a livelli di ossigeno inferiori.
È anche noto che l’acclimatazione all’altitudine non è un tratto permanente. Può rimanere per alcune settimane dopo essere tornati a un’altitudine più bassa, ma scomparirà gradualmente. Questo è il motivo per cui gli scalatori esperti si assicurano di acclimatarsi adeguatamente prima di affrontare un’ascensione.
Nell’ambito del mal di montagna, esistono tre forme di malattia da quota: l’AMS (Acute Mountain Sickness), l’edema cerebrale ad alta quota (HACE) e l’edema polmonare ad alta quota (HAPE). L’AMS è la forma più lieve e comune, mentre la HACE e la HAPE sono più serie e potenzialmente letali.
Curiosamente, alcuni studi suggeriscono che le donne potrebbero essere leggermente più suscettibili all’AMS rispetto agli uomini, ma i dati non sono ancora definitivi. Al contrario, sembra che gli uomini siano più a rischio di sviluppare le forme più gravi di malattia da alta quota, come la HACE e la HAPE.
La predisposizione genetica può svolgere un ruolo nel determinare la suscettibilità al mal di montagna. Alcune popolazioni che hanno vissuto ad alte altitudini per generazioni, come gli sherpa in Nepal, hanno sviluppato adattamenti genetici per far fronte a condizioni di ossigeno basso.
L’ascensione rapida è un fattore di rischio significativo per il mal di montagna. Generalmente, è consigliato non aumentare l’altitudine di più di 300-500 metri al giorno una volta superati i 3.000 metri.
Alcuni dei sintomi comuni dell’AMS includono mal di testa, nausea, vertigini, affaticamento e disturbi del sonno. È interessante notare che questi sintomi possono essere facilmente scambiati per disidratazione o fatica, il che può portare a ritardi nel riconoscimento e nel trattamento.