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- Novembre 7, 2017 alle 8:12 pm #2588Marty McFlyAmministratore del forum
Ogni anno, le forti piogge estive a monte e lo scioglimento della neve nelle montagne etiopiche riempierebbero il Nilo blu ben oltre la sua capacità e invierebbero un torrente d’ acqua a valle. L’ acqua in più poi esonda sulle rive sul deserto secco d’ Egitto. Una volta che le inondazioni si sono attenuate, il fango nero spesso, o limo, rimane a terra. Il limo ha creato un terreno ricco e fertile per piantare le colture – vitale in questa terra di così poca pioggia. Secondo l’ Etiopia, circa il 96 per cento dei sedimenti trasportati dal fiume Nilo, secondo l’ Enciclopedia del Nuovo Mondo, ha origine in Etiopia. L’ area di limo era conosciuta come la Terra Nera, mentre le terre desertiche più fuori erano conosciute come la Terra Rossa.
Ogni anno, gli antichi egiziani attendevano con impazienza e ringraziavano gli dei per le alluvioni che hanno aiutato la vita. Se le inondazioni fossero troppo piccole, ci sarebbero tempi difficili da affrontare con poco cibo. Se le inondazioni fossero troppo grandi, potrebbero causare danni alle inondazioni nei villaggi circostanti.
Il calendario egiziano è stato suddiviso in tre fasi in base al ciclo alluvionale annuale: Akhet, la prima stagione dell’ anno, che ha coperto il periodo di alluvione tra giugno e settembre; Peret, il periodo di crescita e semina da ottobre a metà febbraio; Shemu, il periodo di raccolta tra metà febbraio e fine maggio.
Nel 1970, la diga di Assuan è stata costruita in Egitto per aiutare a regolare le inondazioni del Nilo. Sebbene le inondazioni fossero disperatamente necessarie in tempi più antichi, sono meno necessarie e addirittura un fastidio per la civiltà moderna con i suoi sistemi di irrigazione. Anche se le inondazioni non si verificano più lungo il Nilo, il ricordo di questa feconda benedizione è ancora oggi celebrato in Egitto, soprattutto come intrattenimento per i turisti. La celebrazione annuale, conosciuta come Wafaa El-Nil, inizia il 15 agosto e dura due settimane.
Poiché 11 paesi devono condividere una risorsa preziosa, vi sono inevitabilmente controversie. Nel 1999 è stata costituita l’ Iniziativa per il bacino del Nilo (Nile Basin Initiative – NBI), un partenariato intergovernativo tra tutti gli Stati di bacino. Offre un forum di discussione e coordinamento tra i paesi per aiutare a gestire e condividere le risorse del fiume.
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