
Ogni anno, migliaia di occidentali affollano l’ India in cerca di un’ illuminazione spirituale, ma alcuni non tornano mai a casa. La ricerca per diventare spirituale insieme allo shock culturale, all’ isolamento emotivo, alle droghe illecite può far perdere il senso ai viaggiatori. Questa psicosi ha il nome di sindrome dell’ India.
Nel 2000, lo psichiatra francese Régis Airault scrisse il libro definitivo sul fenomeno Fous de l’ Inde, che letteralmente significa “pazzo dell’ India”. Racconta le sue esperienze come psichiatra in India, dove ha trattato decine di occidentali i cui viaggi spirituali avevano fatto tragici risvolti. “C’ è una fantasia culturale in gioco”, spiega.”La sindrome dell’ India colpisce le persone provenienti dai paesi occidentali sviluppati che sono alla ricerca di uno spazio culturale puro ed esotico, dove i valori reali sono stati preservati. È come se stessimo cercando di tornare indietro nel tempo”.
Come dice, le persone apparentemente sane senza una storia di malattia mentale cominciano a sostenere di aver raggiunto una coscienza superiore, o forse che la fine del mondo è vicina. La maggior parte si riprendono al ritorno a casa, ma alcuni diventano depressi a vita.